Basilique du Sacré-Cœur Parigi

Parigi… Val bene Montmartre-Parte 2

La Basilique du Sacré-Cœur in realtà è recente. Iniziata nel 1875, conclusa nel 1914 e consacrata nel 1919. Quello che mi piace molto è la sua imponenza, anche se vi sono basiliche molto più belle in Francia. Però mi piace quel suo essere in cima alla collina a guardare Parigi dall’alto. Quest’anno ci siamo tornati anche nel periodo natalizio e fedeli ad una delle citazioni preferite del nonno: “Parigi val bene una messa”… abbiamo affidato, ad una giovane suora molto gentile la richiesta di farne celebrare una – per il suo compleanno – il 20 marzo. Ci piaceva pensare che, in un giorno speciale, potessimo fargli un piccolo regalo parigino.

Dopo la visita alla Basilica e le foto a Parigi dall’alto si può tornare giù con la teleferica, ma io non ve lo consiglio. Se avete fatto la fatica di salire, la discesa è divertente e vi permette di non perdervi altri luoghi “sacri”. La Place du Tertre è il cuore di Montmartre. La piazza è proprio bella e piena di artisti di strada che a prezzi più che abbordabili fanno ritratti o vendono quadri. Non sono capolavori, ma se volete portare un pensiero a qualcuno è meglio dei macaron che vi si sciolgono in aereo. Tutto è molto pensato per i turisti e vuole forzatamente rievocare quella che doveva essere l’atmosfera di Toulouse-Lautrec o di Picasso, ma se avete la capacità di isolarvi con la testa dai banchetti che vendono souvenir improbabili, un salto in quegli anni riuscite a farlo.

Place du Tertre | Parigi, Esprit De France
Place du Tertre | Parigi, Esprit De France

Le mur des Je T’Aime è un’altra tappa di chi visita Montmartre con spirito romantico: si trova in Square Jean Rictus e non è niente di che, se non fosse che Parigi è la città dell’amore e quindi nell’epoca di Instagram un salto per un paio di foto ci può stare. L’opera è stata progettata dall’artista Frédéric Baron che chiese ai suoi vicini di casa stranieri di scrivere “Ti Amo” nella loro lingua, fino a raccoglierne 311 (sono comprese tutte le lingue dei 192 stati membri dell’ONU). Il muro si compone di 612 piastrelle blue (21 cm X 29 cm) con la scritta in bianco.

Parigi Muro dell'Amore, Blog Esprit De France

Un’altra “istituzione” parigina è il Moulin Rouge (www.moulinrouge.fr). L’ho sempre visto da fuori e non ho mai assistito a uno spettacolo di French Cancan. Il locale si trova ai piedi di Montmarte nel quartiere di Pigalle, che a sentire mio padre è stato il quartiere più “libertino” di Parigi. Il Moulin Rouge fu inaugurato nell’ottobre del 1889 da Charles Zielder e Joseph Oller, due impresari teatrali di Parigi. L’ispirazione venne loro da un altro locale che nell’Ottocento ebbe un gran successo, le Moulin de la Galette situato all’interno di un vecchio mulino a vento – addirittura seicentesco – che si trova proprio a Montmartre. Così, seguendo quella suggestione, oggettivamente un po’ kitsch, aprirono un cabaret nello stesso stile e sopra vi fecero costruire un finto mulino rosso. Il rosso si vedeva bene.

Fu un grandissimo successo, anche grazie al French Cancan. Questo ballo, sicuramente esuberante per i tempi, era interpretato da ballerine in fila che alzavano le gambe in aria seguendo lo stesso ritmo.

Devo essere sincero, non ho mai sentito il desiderio di vedere questo spettacolo (anche se prima o poi lo farò) perché mi sembra tutto così lontano da me e anche dalla mia idea di Parigi oggi. Ma sicuramente il Moulin ha il fascino di un luogo che ha fatto la storia di Parigi: su quel palco, al di là del cancan, sono saliti artisti come Edith Piaf, ma anche Frank Sinatra o più recentemente Elton John. E questo fa capire l’importanza che ha avuto.

Parigi Moulin Rouge, Blog Esprit De France

Sono molte le strade, le viuzze, le scalinate che si trovano camminando per Montmartre: da Place Abbesses (se volete partire da qui dovete scendere alla fermata di metro Abbesses) a Place Emile Goudeau, oppure Rue Norvins che, continuando su Avenue Junot, vi farà entrare a Ville Leandre. Una piccola strada senza uscita (in francese “impasse”) lastricata. Ci sono casette in stile anglosassone con i mattoni rossi. Nata nel 1926 al posto di una grande bidonville soprannominata il Maquis di Montmartre, dove al tempo vivevano nobili decaduti e artisti poveri in canna. Sul Maquis ci sono tante descrizioni molto romantiche, ma non troppo veritiere. Viene descritto come un paradiso perduto dove i poveri vivevano felici e gli artisti trovavano il luogo ideale per vivere ed esprimersi liberamente. Ma era, più semplicemente, una baraccopoli fatiscente, un rifugio per chi non poteva pagare un affitto. Ma se passate da Ville Leandre immaginatevi solo l’aspetto romantico della vicenda, perché le storie è anche bello un po’ immaginarsele come ci piacerebbe fossero andate. Se poi vi recate al numero 10 rimarrete stupiti da questo ingresso, che assomiglia (come ricorda anche una targa) al ben più famoso 10 di Downing Street. Questa casa fu acquistata nel 1970 dall’attore Michel Piccoli per la sua compagna, la cantante Juliette Greco. Lei però non ci visse mai, perché non volle lasciare il suo quartiere d’elezione, Saint Germain de Prés. Come non capirla…

Se vi è venuta fame, e volete pranzare o cenare nelle vicinanze, un piccolo ristorante che a me è piaciuto molto è Le Basilic, al 33 di Rue Lepic (www.lebasilic.fr). La Rue Lepic è una bellissima strada che da Pigalle arriva al cuore di Montmartre e il ristorante si trova nel quartiere di Abbesses. All’interno l’arredamento è in legno e questo rende un posto molto accogliente. Anche il cibo, cucina francese, è davvero buono e le patate fritte sono strepitose. I prezzi sono più che accettabili e a mezzogiorno è sempre possibile trovare anche delle formule di menu davvero convenienti. Ve lo consiglio proprio, ma come sempre a Parigi ricordatevi di prenotare.

Per concludere, una piccola dritta. Se non avete tutta questa voglia di salire e scendere per le strade di Montmartre potete prendere il Montmartrebus, un piccolo autobus elettrico che si ferma davanti alle principali “mete” del quartiere. Il servizio è attivo tutto l’anno e tutti i giorni della settimana, dalla mattina alle 7.30 fino circa le 13 circa. E non essendo un bus turistico, il costo sarà quello di un normale biglietto dei mezzi pubblici parigini.

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