Lille, la città francese con il cuore fiammingo – Parte 2
Visitando Lille un pomeriggio va dedicato alla Citadelle, la fortificazione progettata e costruita da Vauban, uno dei più grandi ingegneri militari e figura di gran rilievo nella Francia del Re Sole, nel XVII° secolo.
La Citadelle de Lille
Fu anche un generale dell’esercito francese e Maréchal de France, la più alta onorificenza militare francese. Vauban realizzò molte cittadelle fortificate, soprattutto al confine della Francia con Germania e Belgio, ma definì lui stesso quella di Lille “la regina delle cittadelle” proprio per la sua maestosità che simboleggia la conquista della città da parte di Luigi XIV. La porta principale infatti riporta una scritta in latino dedicata al Re Sole. La Citadelle è ancora occupata dalle forze armate francesi (vi ha sede il 43° reggimento del Bois de Boulogne).
Il parco che la circonda è magnifico, un grande polmone verde nella città, dove è possibile fare lunghe passeggiate, portare i cani a scorrazzare, andare in bicicletta, fare un picnic o sedersi su una panchina a leggere un libro di fronte al canale. Io vi ho passato un pomeriggio bellissimo e ne consiglio davvero la visita.
Nel parco si trova anche uno zoo che non ho visto, ma che è considerato una grande attrazione di Lille dedicata soprattutto ai bambini.
Una visita alla cattedrale di Lille, Notre-Dame-de-la-Treille, è d’obbligo e attendo da voi di sapere se vi è piaciuta o no. A me sinceramente ha un po’ spiazzato, anche se ho letto di molti visitatori che l’hanno trovata meravigliosa.
Cathedrale de Lille
La costruzione della cattedrale è iniziata a metà del XIX° secolo per iniziativa di alcuni ricchi abitanti di Lille, che volevano fosse costruita una chiesa piena di magnificenza che fosse il luogo più degno per conservare l’antica statua di Notre Dame de la Treille, protettrice della Città.
La statua ha una storia avventurosa: si trovava all’interno della Collegiale di Saint Pierre, ma durante la Rivoluzione Francese, tanto per cambiare, la Collegiale fu distrutta. La statua fu però miracolosamente salvata da un cappellano e portata nella chiesa di santa Caterina nel 1801. Questa statua ha un gran significato per gli abitanti di Lille, che l’hanno sempre considerata miracolosa. La ritrovata devozione mariana necessitava però di una chiesa che l’accogliesse e così la prima pietra venne deposta nel 1854. Il cantiere durerà per ben 150 anni, con alcune battute di arresto per le difficoltà nel trovare i fondi per proseguire i lavori. La chiesa fu costruita in stile neogotico e le sue vetrate all’interno sono davvero molto belle, come lo sono i giochi di luce che si vengono a creare. Consiglio la vista della Cripta, ricca di reperti archeologici che molto dicono sulla storia della cattedrale.
Quello che invece mi ha lasciato un po’ dubbioso è la facciata esterna che è stata realizzata in epoca molto recente, con la sua conclusione nel 1999.
Lo stile così moderno della facciata mi sembra stridere un po’ con l’interno, ma non capendo nulla di architettura il mio è un giudizio solo di gusto.
Se vi trovate in una tipica giornata francese piovosa, non preoccupatevi perché il Palais des Beaux-Arts vi può intrattenere per ore.
Palais des Beaux-Arts
È uno dei più grandi musei francesi, il quarto dopo quelli parigini. Si trova in Place de la République, all’interno di un palazzo del XIX° secolo e le collezioni sono davvero tantissime. È uno di quei musei che meriterebbero almeno due visite. Noi non avevamo abbastanza tempo, per cui abbiamo concentrato in un pomeriggio.
Le collezioni sono tante per cui potete anche decidere di dedicarvi a quelle che maggiormente attirano il vostro interesse.
Sicuramente molto bella la sezione dedicata agli Old Master europei, dove si trovano artisti del calibro di Goya, Rubens o Delacroix. Quella che però maggiormente mi ha colpito è la collezione dei disegni di Raffaello, una delle più grandi conservate. Raffaello è da sempre uno degli artisti che più amo in assoluto e i suoi disegni sono di una bellezza incedibile. Questa raccolta è arrivata fino a noi grazie alla passione di Jean Baptiste Wicar, nato a Lille, un pittore ritrattista e collezionista vissuto a cavallo tra Settecento e Ottocento che raccolse una collezione di circa 1300 opere, soprattutto di scuola italiana, che alla sua morte donò sua città e ora arricchiscono il Museo.
Tra la collezione di disegni se ne trova uno davvero fantastico, lo studio per realizzare uno dei suoi quadri più famosi: “La Madonna d’Alba”, tondo ora esposto alla National Gallery di Washington. Lo studio che potete ammirare a Lille rappresenta la Madonna con Gesù bambino appoggiato a una gamba che guarda alla sua destra il piccolo Giovanni Battista. Ma, se girate il foglio, ecco la sorpresa: un giovane uomo nella stessa posizione seduta della Madonna, come se questo fosse stato lo studio preliminare. Strano? No, è proprio così. La morale del tempo e la chiesa non permettevano che un’opera pittorica di soggetto religioso fosse disegnata utilizzando una modella femmina. Allora Raffaello, come altri Maestri del tempo, usò l’escamotage di ritrarre un suo giovane assistente di bottega per lo studio del movimento, per poi eseguire il disegno definitivo “femminilizzando” il modello.
Inoltre un’altra chicca, per chi è appassionato all’architettura civile e militare, è rappresentata dai modellini di una quindicina di città fortificate da Vauban, l’architetto della cittadella di Lille, che si trovano nel Nord della Francia e in Belgio. La collezione di modellini mi ha ispirato un prossimo viaggio nelle Fiandre alla ricerca delle varie cittadelle.
Se mi avete seguito a zonzo per Lille sono sicuro che vi è venuta fame, per cui una digressione gastronomica diventa obbligatoria.
La cucina qui è fortemente influenzata dalle tradizioni del Nord. Certo è una cucina di Francia, che già di per sé importante, ma alcuni sapori sono derivati da quella belga e, per certi versi, anche da quella tedesca. Insomma, un’esperienza ricca sia dal punto di vista calorico che dei sapori.
Rue de Gand, che prende il nome dalla città fiamminga e che dal centro, cioè da place Louise de Bettignes, arriva a Port de Gande, è un susseguirsi di ristoranti, locali, pub, taverne. Una via molto vivace dove certamente troverete un posto che vi piaccia dove cenare o un pub con qualche buona birra locale. Ristoranti più classici a taverne un po’ buie, per intenderci quelle con il menù scritto alla lavagna con il gessetto, i tavoloni di legno e una buona birra alla spina.
Un ristorante che mi è piaciuto molto è La Fleur de Lille, al numero 19 di Rue de Gand, ma di questo vi parlerò in modo più dettagliato nella rubrica dedicata ai ristoranti.
Se volete tornare a casa avendo assaggiato qualcosa di tipico, sicuramente Il piatto più rappresentativo di Lille è il Welsh. Assolutamente un piatto per stomaci forti, a chi segue una dieta salutista consiglio di saltare queste righe e a riprendere a leggere dopo la descrizione, perché solo la lettura riesce a sballare le analisi del sangue. Il piatto si compone di pane imbevuto nella birra, formaggio cheddar e prosciutto e questi ingredienti si ripetono a strati per poi terminare con un uovo fritto in cima. Il piatto, chiaramente, è accompagnato da patatine fritte. Va provato, perché si prova sempre il piatto locale, poi però capisco se non lo riprenderete perché per smaltire le calorie sarebbe necessario raggiungere il Belgio a piedi, correndo.
La birra domina tutti i piatti, anche per la vicinanza al Belgio, così un’altra specialità tipica di Lille è la Carbonade flamande, un ricco spezzatino di carne di manzo che viene cotto insieme alla cipolla e innaffiato di birra: certamente non è leggero, ma rispetto al Welsh è dietetico. A me è piaciuto molto. A Lille in inverno fa freddo e le calorie sono necessarie, ma se arrivate in estate trovate anche ottimi piatti di pesce o classici hamburger per cui non sarà necessario vincere la gara del piatto più calorico dell’anno.
Se amate i dolci vi consiglio le Gaufre lilloise. Io sono decisamente più attratto dai sapori salati, per cui rispetto a questo dovete fidarvi dei giudizi di mia mamma che credo sia la persona più golosa della terra e che sui dolci ha un expertise invidiabile. È una cialda sottile e farcita che proprio a Lille dalla Maison Méert fu creata nel 1849 www.meert.fr
Maison Méert
La Pasticceria è stata fondata nel 1761 al 27 di Rue Esquermois dal pasticcere Delcourt, famoso per le sue preparazioni a base di cioccolata. Dopo essere passata da alcune proprietà venne rilevata dalla famiglia Mèert nel 1849 e poi dai Cardon nel 1900, mantenendo però il nome e l’insegna Mèert proprio perché è stata la famiglia a renderla famosa con la creazione delle cialde ripiene.
Negli anni la pasticceria si è ampliata con un’altra sala da tè e addirittura con un ottimo ristorante nel 2008. Ma quello per cui rimarrà nella storia sono le famose Gaufre lilloise. Una cialda ovale che viene cotta, poi tagliata orizzontalmente per poi essere riempita con una farcia di burro, zucchero e vaniglia del Madagascar. Una delle pasticcerie più vecchie al mondo che ha visto illustri clienti tra cui Napoleone, Marguerite Yourcenar, Jackie Kennedy e Winston Cuchill, ma soprattutto il Generale de Gaulle che si faceva consegnare regolarmente la Gaufre Lillois all’Eliseo.
0 commenti