Le Petit Prince de Paris – La Cucina di Francia
Le Petit Prince de Paris,
la cucina di Francia
a due passi dal Pantheon
Mi piace aprire questa rubrica con il mio ristorante preferito a Parigi: Le Petit Prince, un piccolo locale che si trova a pochi passi dal Pantheon. La zona è quella dove alloggiamo sempre quando siamo a Parigi. La zona della Sorbonne, vicinissimo al Quartiere Latino e a Saint Germain de Prés. Parigi è tutta bella, ma questa zona è in assoluto la mia preferita e da sempre mette d’accordo i gusti miei, che amo molto la vivacità del Quartiere latino, con quelli dei miei genitori per i quali esiste solo Saint German de Prés.
Quando cerchi un ristorante a Parigi, finisci sempre in un posto che ti ha consigliato un amico, o un amico dell’amico, oppure qualcuno che sta facendo l’Erasmus, oppure una guida turistica o uno dei tanti articoli strappati da qualche rivista da mia madre (che non essendo particolarmente tecnologica si affida ancora più alla carta che alle recensioni online). Nel caso del Petit Prince è andata diversamente: lo abbiamo scovato passeggiando una sera di pioggia nei vicoletti dietro al Pantheon, che eravamo andati a visitare per l’ennesima volta.
Le Petit Prince de Paris è piccolo e un po’ nascosto, in un vicolo poco illuminato
Fermandomi davanti all’ingresso ho visto una signora che stava per entrare nella porta accanto, cosi le ho chiesto se lo conosceva e se si mangiava bene. Non mi aspettavo tutto quell’entusiasmo, secondo lei si mangiava benissimo, il ristorante era molto bello e i camerieri gentilissimi. Dopo aver pensato che non poteva che essere la proprietaria, decidemmo comunque di darle fiducia.
Il locale, pur essendo piccolo, si sviluppa in tre spazi distinti. I colori sono molto caldi e si mangia davvero bene. Appena entri pensi che è esattamente come ti potresti immaginare un ristorante parigino, ma quello che ti rende felice è che – pur essendo così tipicamente “Ville Lumière” – non è un luogo per turisti. A Parigi molti locali lo sono diventati. Le Petit Prince magari ne è pieno, ma non è un ristorante per turisti.
Credo che se uno cercasse una recensione su questo ristorante (non lo ho fatto volutamente per non farmi condizionare) troverebbe la definizione “ambientazione bohémien”. Detesto l’abuso che viene fatto del termine bohémien spesso usato per nobilitare posti spesso trasandati e un po’ scamuffi.
Il termine bohémien indica, secondo il dizionario Treccani, “chi faceva parte, storicamente, della bohème francese. Per estensione un artista che vive in modo anticonformista, libero”. Il termine era riferito ai poeti della scapigliatura, a quegli artisti che conducevano una vita disordinata. Persone libere, anticonformiste che spesso vivevano una vita povera.
Ecco, la stragrande maggioranza delle ambientazioni bohemien, che siano ristoranti, “studio” affittati nel centro di Parigi, negozi che vendono vestiti usati… di povero non hanno nulla. Spesso anzi sono costosissimi. Per cui, come diceva Nanni Moretti, “le parole sono importanti”
Ma senza divagare troppo, torno a Petit Prince e ve lo consiglio proprio. Appena vi sedete al tavolo, ricordatevi della “Tarte fine aux pommes, boule de glace au caramel au beurre”: se vi piace va ordinata subito perché è fatta espressa e ha venticinque minuti di attesa, per cui bisogna avvisare per tempo. Ma ne vale proprio la pena. Se amate la carne vi consiglio il “Filet de boeuf, sauce béarnaise, roquefort ou au poivre”. Ma tranquilli, è sempre ottima anche la proposta per i vegetariani, con il “Plat végétarien” di legumi comprati la mattina al mercato serviti caldi e freddi.
Il personale è gentile, sorridente, disponibile. L’ultima volta abbiamo incontrato un ragazzo francese Edwin, che conosceva bene l’Italiano. Se non ricordo male, la sua mamma è argentina e il suo babbo francese. E’ stato davvero paziente e ci ha spiegato al meglio quello che andavamo ad assaggiare.
Il ristorante non è a buon mercato, ma Parigi è cara e a volte, per la stessa cifra, si mangia malissimo.
Vi consiglio assolutamente di prenotare e ricordatevi che è aperto solo la sera.
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